Nido d’Infanzia

Il Nido d’Infanzia è un luogo pensato per accogliere bambini dai 12 ai 36 mesi, dove ogni aspetto della giornata è progettato per favorire il loro benessere, crescita e sviluppo. Grazie a un ambiente accogliente e un approccio educativo personalizzato, il nostro nido si pone come punto di riferimento per le famiglie, creando uno spazio sicuro e stimolante per ogni bambino.

ORARIO SETTIMANALE

L’organizzazione del servizio costituisce una scelta progettuale necessaria per affrontare la complessità dell’attività quotidiana e offre risposte “flessibili” e differenziate in base alle esigenze delle famiglie e dei bambini.

L’ingresso e l’uscita dei bambini sono flessibili: 

  • l’accoglienza è prevista dalle 7:30 alle 9:30
  • l’uscita dalle 13:00 alle 13:30 (tempo corto) oppure dalle 16:00 alle 16:30 (tempo lungo) 

Impostazione metodologica delle routines

Per routine si intendono quelle attività quotidiane relative alle cure di base del bambino: pranzo, cambio e pulizia personale, riposo. 

I criteri per valutare la qualità delle routine sono i seguenti: 

  1. personalizzazione della cura (flessibilità, sensibilità alle esigenze individuali, manifestazione di affettività positiva nell’interazione tra adulto e bambino); 
  2. linea pedagogica nell’aver cura (incoraggiamento all’autonomia, presa di coscienza del proprio corpo); 
  3. affidabilità della cura (efficienza, ordine, regolarità); 
  4. integrazione delle routine nel progetto pedagogico – educativo
  5. rispetto di norme igieniche.

 

Per i bambini piccoli, le routine ricorrenti, come alimentazione, cambio e riposo, sono momenti di intima relazione con l’adulto, in cui si strutturano dialoghi e stimolazioni cognitive. Il bambino impara a riconoscere l’adulto, prevedere il comportamento e anticipare gli stimoli. Queste esperienze, spesso ritualizzate, sono accompagnate da scambi verbali e comportamenti che danno sicurezza e favoriscono l’apprendimento, integrando aspetti emotivi, percettivi e cognitivi.

Le routine creano intimità tra bambino e genitori, e per questo generano preoccupazioni quando si affronta il distacco per l’ingresso al nido. Se il bambino affronta bene i momenti di cura, mostra segnali di benessere e adattamento, e conoscere le routine del nido aiuta i genitori a vivere il distacco con maggiore serenità.

Per favorire un adattamento progressivo, è essenziale che le educatrici parlino con i genitori delle abitudini del bambino e consentano, almeno inizialmente, il mantenimento di alcuni rituali domestici e l’uso di oggetti familiari. Vivere bene le routine è fondamentale per il bambino nella costruzione dell’identità corporea e nel percorso verso l’autonomia.

Affinché ciò possa avvenire il nido deve garantire: 

  • un’organizzazione della giornata, dei turni, degli orari delle routine che tenga conto prima di tutto del bambino e non stravolga i ritmi consueti; 
  • la gradualità nell’adattamento; 
  • la regolarità dei nuovi ritmi; 
  • la stabilità delle figure che accudiscono fisicamente il bambino e la regolarità delle rotazioni;
  • un tempo sufficiente e disteso per le routine in accordo con il personale ausiliario; 
  • un’organizzazione dello spazio un’ adeguata presenza di adulti che consenta all’educatrice di dare tutta la sua attenzione al bambino che sta accudendo senza che gli altri siano trascurati; 
  • la sicurezza di materiali e arredi; 
  • la consuetudine e la capacità di parlare con i genitori di questi temi riconoscendoli come importanti.

Impostazione metodologica delle attività: Momenti di gioco

Il nido è per i bambini un luogo di gioco e di esperienze “su misura” che possono aiutarli a crescere. Tali esperienze si sostanziano in attività che gli educatori allestiscono per i bambini e che svolgono con loro avvalendosi delle attrezzature e dei materiali presenti nel nido. Alcuni ambiti di attività che sembrano irrinunciabili negli anni del nido perché concorrono a sviluppare abilità evolutive fondamentali sono:

  • Attività rivolte allo sviluppo del linguaggio
  • Attività rivolte allo sviluppo fisico e motorio
  • Attività che sviluppino l’espressione creativa e simbolica
  • Attività che incoraggino i bambini a ragionare e sperimentare


La giornata educativa viene progettata in maniera di alternare consapevolmente le situazioni di routine con quelle ludiche, organizzando i gruppi infantili in modo che ciascun bambino, nel corso della settimana, possa svolgere l’intera gamma delle attività ludico-apprenditive previste.

Gli spazi utilizzati sono gli angoli all’interno e all’esterno della struttura. Il bambino ha la possibilità di scegliere tra diverse opportunità di gioco, all’interno di un gruppo ampio. L’adulto è presente e disponibile alle interazioni con i bambini, quando questi le ricercano o se la situazione si mostra disordinata e caotica, altrimenti l’intervento dell’educatore viene limitato ed i bambini si auto organizzano nel gioco utilizzando i vari angoli, dove trovano un’ampia varietà di oggetti e materiali organizzati.

Il valore di queste situazioni permette ad ogni singolo bambino di mettere in atto processi di esplorazione, familiarizzazione e conoscenza dell’ambiente e della realtà circostante, nonché dello sviluppo delle relazioni tra pari.

Le attività di gioco strutturato si svolgono in un contesto ambientale maggiormente definito, trattandosi in genere, di alcuni angoli organizzati per attività di piccolo gruppo, a volte anche chiamati laboratori.

I materiali e gli oggetti messi a disposizione sono selezionati in base al tipo di proposta e il gruppo è generalmente di dimensioni più ridotte rispetto a quanto accade nel gioco libero. L’intervento dell’educatore è più attivo, sia nel proporre e strutturare la situazione, che nell’assumere il ruolo di ‘regista’ nel corso del suo svolgimento.

Le scelte, le azioni e i processi che il bambino mette in atto sono, seppur caratterizzati da una naturale quota di variabilità e imprevedibilità, avvengono all’interno di un contesto più definito e circoscritto rispetto a quanto accade nelle situazioni di gioco libero.

La scelta da privilegiare rimane comunque quella di proposte aperte, che lascino spazio ad un contributo individuale, attivo, costruttivo e al confronto, fra bambini e fra diverse strategie e ipotesi.

Spazi: angolo delle bambole, angolo della cucina, angolo dei travestimenti, stanza polifunzionale. Materiali: bambole, vestitini, oggetti da travestimento, tegamini, pentole, stoffe e altri materiali.

Il gioco del “Far finta di …” è cruciale per lo sviluppo cognitivo e linguistico, oltre a essere un’opportunità per esprimere l’affettività. Durante il secondo anno di vita, i bambini iniziano a usare oggetti o nomi per rappresentarne altri (ad esempio, fanno finta di mangiare da una scodella vuota o di essere un cane). Questo sviluppo è lento, ma permette loro di attribuire significati diversi agli oggetti attraverso l’azione.

I giochi simbolici derivano dai giochi senso-motori, che consistono in azioni ripetute per il piacere di farle. Il bambino passa dalla riproduzione di azioni reali a quelle immaginarie attraverso comportamenti intermedi. Nel secondo anno di vita, comincia a imitare azioni quotidiane fuori dal contesto abituale, provando divertimento per l’incongruità di tali azioni, mostrando così capacità di giudizio.

Il bambino scopre il significato degli oggetti e inizia a modificarlo per creare giochi sempre più complessi, simulando scene di vita quotidiana (come mamma e figlio o dottore e malato). In questo modo, esprime le sue conoscenze sulle relazioni sociali.

Il gioco si sviluppa secondo due principi: uno è basato sulla realtà, per esaminare il mondo in modo sicuro, mentre l’altro è basato sull’immaginazione, che permette di controllare e modificare la realtà senza conseguenze reali. Il bambino proietta sentimenti ostili o angosciosi su bambole o personaggi simbolici, come streghe e maghi, permettendogli di elaborare emozioni senza sensi di colpa. Così, affrontando le sue paure nel gioco, mantiene i confini tra realtà e fantasia.

Spazi: sezione, laboratorio polifunzionale. Materiale: sacchi di stoffa con materiali vari e di diverse dimensioni raccolti per tipologia (anelli di legno, chiavi, nastri, barattoli, tappi di sughero, catenine).

Il gioco euristico offre ai bambini oggetti di diversa natura con cui giocare liberamente, senza intervento adulto. Ideato per bambini dai 12 ai 24 mesi, stimola la scoperta e sperimentazione degli oggetti e delle loro relazioni nello spazio. Questa attività è adatta anche a bambini più grandi, permettendo loro di esplorare materiali non strutturati, semplici oggetti di uso quotidiano.

I genitori partecipano alla raccolta del materiale, che comprende oggetti associabili tra loro (contenitori piccoli da inserire in quelli grandi, palline, tappi, scatole, ecc.). L’adulto osserva senza intervenire, fornendo solo sorrisi di conferma che incoraggiano il bambino nella sua scoperta. Questo tipo di gioco migliora la concentrazione e sviluppa le capacità sensoriali e percettive, come la distinzione tra caldo e freddo, o il riconoscimento di rumori, oltre ai primi concetti logici come dentro-fuori, aperto-chiuso.

All’inizio, il bambino mostra un interesse euforico ma breve, cercando poi la presenza dell’adulto per rassicurarsi. Con il tempo, l’interesse cresce, portandolo a esplorare gli oggetti in modo creativo. In questa fase, i giochi preferiti includono infilare, svuotare, lanciare e battere oggetti tra loro. Solo in seguito il bambino sperimenta schemi ripetitivi come allineare e impilare, attività che gli conferiscono sicurezza.

Spazi: sezione, laboratorio polifunzionale. Materiali: libri acquistati, libri costruiti dai genitori durante l’attività di laboratorio.

Il primo contatto del bambino con il libro è fisico: esplora la resistenza della carta, il rumore, e il piacere delle emozioni suscitate. A questo scopo vengono usati libri di stoffa, cartone, legno, sensoriali e tattili, anche libri da bagnare e lavare. Molti dei libri sono realizzati dalle educatrici, con materiali selezionati per stimolare la curiosità dei piccoli e riprendono temi legati a emozioni e vissuti quotidiani (come l’inserimento, la separazione, la nascita di un fratellino). Ciò permette al bambino di rielaborare e rivivere contesti, ricreando la propria storia.

Ogni storia è letta e valutata dall’educatrice per garantire una narrazione rassicurante e positiva. La lettura è un momento per stimolare la verbalizzazione, aumentare la capacità di ascolto e concentrazione, e ampliare interessi e conoscenze. È anche un’opportunità per l’educatrice di conoscere meglio i bambini, assecondando i loro interessi personali.

L’educatrice interpreta il ruolo di narratrice-animatrice, rendendo viva la lettura con la voce, la giusta intonazione, le espressioni del volto e una gestualità misurata, per rendere il momento coinvolgente e stimolante.

Spazi: sezione, laboratorio polifunzionale. Materiali: farine, cereali, legumi, sabbia, acqua, carta, cartoncino, stoffa, bottoni, materiali naturali (conchiglie, sassi, legnetti), scotch, colla, forbici, utensili e oggetti per travasi (contenitori, imbuti, matterelli, posate di plastica).

L’attività di manipolazione è una proposta educativa che permette ai bambini di esplorare il mondo sensoriale (toccare, guardare, annusare, ascoltare, assaporare) e sperimentare le potenzialità del corpo rispetto ai materiali manipolati. Questa attività affina il coordinamento oculo-manuale, migliora la comprensione delle relazioni spaziali e sviluppa le facoltà intellettive attraverso il confronto con i pari e l’uso creativo dei materiali.

I materiali utilizzati includono farine (gialla, riso soffiato, grano saraceno), materiali naturali (sale, acqua, sabbia, sassi) e materiali semilavorati come didò artigianale, pasta pane, pasta sale e plastilina vegetale. A seconda del percorso progettato dall’educatrice, ai bambini vengono offerti anche vari strumenti di lavoro (cucchiai, colini, bottiglie, bicchieri) per completare l’esperienza.

Gli oggetti e i materiali sono sempre atossici e sicuri. L’educatrice predispone il materiale nello spazio attrezzato e osserva i bambini durante l’esperienza, intervenendo solo se richiesto. La sua presenza è interessata e discreta, capace di condividere e partecipare alle esperienze dei bambini, motivandoli e verbalizzando le loro scoperte.

Spazi: laboratorio polifunzionale. Materiali: palle di varie dimensioni, teli di stoffa, blocchi morbidi, percorsi con impronte, scatole di cartone, carta di giornale, cerchi.

La proposta educativa per lo sviluppo delle competenze motorie considera il bambino un tutt’uno. La psicomotricità favorisce la padronanza motoria, permette ai bambini di sperimentare le proprie capacità in autonomia e di esprimere le emozioni attraverso il corpo e l’uso di materiali diversificati. I bambini iniziano anche a condividere spazi e relazioni.

I bambini esplorano l’ambiente con curiosità, utilizzando mani, sensi e tutto il corpo. L’educatrice predispone uno spazio ricco di materiali, con elementi noti per dare sicurezza e novità per stimolare la scoperta: tappeti, cubi morbidi, pedane, palle, scatole di cartone, nastri, corde, cilindri, lenzuola, cerchi e cuscini.

L’attività motoria si svolge in tre fasi: inizia con la scoperta e sperimentazione del movimento libero, dove l’educatrice supporta ogni bambino nell’esplorare i limiti e le potenzialità del proprio corpo. Segue una fase di gioco simbolico, in cui i bambini utilizzano i materiali per giochi di finzione e ruolo: scatoloni che diventano tane o auto, teli che diventano mantelli o onde del mare. L’ultima fase prevede il riordino, rilassamento e rielaborazione del gioco svolto.

Il momento del pranzo può essere preceduto da attività propedeutiche:

  • assaggio e preparazione cibi e bevande
  • apparecchiare e incaricarsi del ruolo del cameriere
  • giocare con oggetti familiari in cucina: si crea la scatola dei bicchieri, tazze, biberon, piatti e posate, pentole
  • lettura di fiabe o canzoncina del buon appetito

Il bagno al nido è uno spazio organizzato per accogliere piccoli gruppi di bambini di età diversa e con bisogni diversificati.
I momenti del bagno in senso educativo sono due:

  • individuale. Rapporto 1: 1 con l’educatrice di riferimento – momento di comunicazione in cui si sviluppa la senso -percezione tattile, lo sviluppo linguistico e relazionale, la conoscenza di sé attraverso lo specchio, la relazione di fiducia

  • di gruppo: i momenti in cui ci si lavano le mani, il viso. Per quanto riguarda i bisogni fisiologici, si conosce il bambino e si rispetta il proprio senso di intimità e pudore. Ci sono bambini che preferiscono essere soli in bagno dopo che hanno raggiunto il controllo sfinterico, e bambini che preferiscono il piccolo gruppo

Ambienti

L’area di accoglienza è uno spazio dedicato ai bambini del nido e alle loro famiglie. Questo spazio è allestito con armadietti-spogliatoio, ciascuno condiviso da due bambini. L’area include un angolo dedicato alla documentazione che racconta la vita del nido, offrendo ai genitori una visione chiara dell’ambiente in cui i loro figli trascorreranno il tempo. Le bacheche espongono il progetto educativo, il progetto pedagogico e la carta dei servizi, fornendo ai genitori una prima impressione delle attività e dei valori che guidano il nido.

Sezione multifunzione

Lo spazio della sezione è stato allestito per il gioco e le attività strutturate, garantendo la non interferenza delle varie routine e permettendo ai bambini di identificare facilmente le diverse attività e funzioni. Una porta divide l’ambiente per un uso polivalente, consentendo l’accesso alla stanza dedicata alla psicomotricità e al riposo.

I materiali di gioco sono scelti tra materiali naturali e di recupero, introdotti a rotazione per mantenere alto l’interesse dei bambini, valorizzando sia il gioco libero che le proposte esperienziali. Gli spazi sono suddivisi in vari angoli:

  • Spazio per laboratori di travaso e manipolazione: Dotato di tavoli per attività volte allo sviluppo della motricità fine. Un mobile con ripiani contiene i giochi e i materiali necessari, con una scaffalatura a giorno per raccogliere materiali naturali, poveri e di riciclo.

  • Spazio per il gioco simbolico: Include un angolo cucina, un angolo per la cura delle bambole e un angolo per il travestimento.

  • Angolo per il gioco a terra: Provvisto di tappeto, ceste e un mobile contenitore che funge anche da supporto per l’accoglienza.

  • Spazio per la pittura e attività sporchevoli: Dotato di lavandino per facilitare la pulizia dopo le attività.

La sezione multifunzionale è un ambiente ampio e luminoso, che rappresenta un microcosmo in cui ogni bambino può muoversi liberamente, riconoscendo gli elementi che lo compongono e scoprendo, con il supporto delle educatrici, le finalità per cui sono stati predisposti. Gli arredi distinguono i diversi spazi e le attività di gioco, permettendo ai bambini di sperimentare con piacere e libertà. Tavoli e sedie vengono utilizzati sia per il momento del pranzo sia per lo svolgimento delle attività.

Alcune immagini di varie attività!

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DAL NIDO GRATUITO ALLA PARITÁ SCOLASTICA

LA BELLEZZA DELLE OPERE EDUCATIVE

Sabato 13 maggio 2023 ore 9.00 – Tuscany Hall – Firenze
Per info e per partecipare: Tel. 055.6821528 – Mail: scuolepercrescere@gmail.com